non c'è libertà senza passione!

di Chiara Selleri

Esce in questi giorni il docufilm dedicato alle confessioni delle modelle del passato. La pellicola affronta i lati oscuri del successo, come le droghe, i disordini alimentari e le molestie sessuali. Le ex-top, anche se di una certa età, mostrano di avere cervello e grinta da vendere, oltre che la bellezza. Inoltre parlano a viso aperto del loro rapporto con l’invecchiamento e la chirurgia estetica. Perché invecchiare è bello!

Oltre la bellezza, c’è di più. Le modelle del passato (dalla Rossellini alla Brinkley, dalla Alt alla Berenson) si raccontano a viso aperto in un docufilm intitolato About Face, dimostrando di possedere un cervello e una buona dose di autoironia. La pellicola, diretta dal celebre fotografo Timothy Greenfield-Sanders, è stata presentata al Sundance Festival, importante rassegna statunitense del cinema indipendente, ed esce nelle sale del circuito Space Cinema il 24, 25 e 27 Settembre. Le confessioni delle top di una volta usciranno anche in homevideo il prossimo febbraio nella collana Feltrinelli Real Cinema.

Apparentemente inarrivabili, perfette, disinvolte e statuarie. Dietro quest’apparenza, invece, si cela un’enorme fragilità: costrette a crescere troppo in fretta, le top, che spesso iniziano la loro carriera giovanissime, devono affrontare da sole il lato oscuro del successo (droghe, disordini alimentari, molestie sessuali). Isabella Rossellini, infatti, si definisce fortunata perché ha iniziato la carriera di modella tardi (a 28 anni), a differenza di altre sue colleghe che, invece, hanno debuttato nel mondo della moda a 15 anni e, fin da subito, hanno conquistato l’indipendenza economica. Il rovescio della medaglia del successo consiste, però, nell’essere considerate un oggetto sessuale. Paulina Porizkova, modella ceca, classe 1965, è l’unica a denunciare senza remore le molestie e le spiacevoli avances che le top di tutti i tempi, assuefatte al maschilismo e al machismo, sono costrette a sopportare. È sempre la Porizkova ad affrontare una tematica scottante come i disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e l’imperativo categorico della magrezza e della taglia zero a cui il docufilm accenna solamente.

«A un certo punto, quasi simultaneamente, le modelle in passerella smisero di sorridere e molte cominciarono ad avere segni sul braccio». Così una delle top di allora parla dell’invasione delle droghe nel mondo della moda a partire dagli anni Settanta. Inizialmente molte modelle erano convinte che la cocaina non creasse dipendenza e, invece, risucchiate dal vortice di eroina e polvere bianca, si ritrovarono spesso sole a far fronte a problemi come stupefacenti ed aids.

Ritocco sì o ritocco no? Carmen Dell’Orefice, top model americana di grande fama che ha iniziato la sua carriera nel 1947, si dice favorevole al lifting che paragona alla riparazione di un soffitto sul punto di crollare. Molte altre modelle, invece, prendono le distanze dalla chirurgia estetica che non fa altro che rendere le donne tutte uguali, frutto di stereotipi maschilisti. La Rossellini, ricordando gli insegnamenti materni (la madre era la grande attrice svedese Ingrid Bergman), esclama: «Invecchiare è bello!». Anche se, appena compiuti 40 anni, la Lancôme l’ha licenziata.