non c'è libertà senza passione!

Stefano e Federico a SanremoUn palco, due sedie, due cuori e una storia: la loro storia, il loro amore. Sullo sfondo “Love Actually”. Nella realtà, la semplicità disarmante di un amore pulito e vero, quello di Stefano e Federico. Un amore che non teme i pregiudizi e sfida le contraddizioni del nostro tempo.

Il Festival di Sanremo ha osato, almeno ci ha provato, ma non ha avuto il coraggio di farlo fino fondo. L’ospitata di Federico e Stefano alla kermesse nasce da un video che circolava su Youtube, poi ripreso da Repubblica.it, in cui i due giovani innamorati si raccontano e chiedono un amore uguale per tutti, con gli stessi diritti e lo stesso rispetto. Un amore che possa scegliere liberamente di convolare a nozze, se lo si desidera. Purtroppo, però, mentre Francia e Gran Bretagna ci danno lezioni di uguaglianza e civiltà, noi italiani siamo sordi e ciechi, sempre indietro e mai pionieri, ultimamente.

Il Festival li chiama, i due torinesi rispondono. Salgono su quel palco e si raccontano. Viene, però, tagliato il loro bacio e qualche cartellone (con riferimento all’approccio sessuale), pare per rispettare la sensibilità di tutti; quei tutti che, però, nelle passate edizioni, tolleravano toccatine ai Paesi Bassi dei conduttori, baci dei Soliti Idioti di turno a un cantante, per non parlare delle Olgettine di un attempato Premier. Eppure, quei sensibili telespettatori, che plaudono alla satira e al vecchio con la minorenne, oggi non sono ancora pronti al bacio di Stefano e Federico. Poco importa, peggio per loro, che non riescono a superare i propri limiti e restano schiavi di un’ipocrisia dilagante. Poco importa, perché sicuramente sarebbe stato un gesto strumentalizzato e, anzi, i baci, veri e profondi, sono tanto più belli se dati nell’intimità, lontani da sguardi famelici, pronti a spettegolare per appagare la loro sete di critiche e falsa moralità.

Poco importa del mancato bacio, quel che conta è la loro storia, così dolce, pulita e coraggiosa. Una storia uguale a tutte le più belle storie d’amore; di un amore che non conosce differenze di status sociale, razza, sesso, religione, perché semplicemente ama e, quando si ama, non si comanda al cuore, non ci sono freni che tengano, né argini tanto grandi da poter contenere la passione e la spinta verso l’altra metà.

Stefano e Federico ci hanno raccontato la prima volta che si sono visti, in un marzo poco freddoloso, la prima uscita al cinema, il primo aperitivo, la visita al museo, la prima volta che si sono tenuti per mano, il primo bacio, la paura di non piacersi, la felicità del lasciarsi andare, lo slancio, la chimica, il cuore che li ha spinti tra le braccia dell’altro. Cos’è questo, se non amore? Un pericolo per la pace? Al massimo un pericolo per le farfalle nello stomaco, per la voce tremante dall’emozione quando incroci gli occhi della persona che ami: insomma, il pericolo più dolce che si possa mai correre a questo mondo.

Dopo undici anni di vita insieme, Federico e Stefano diranno il loro sì il 14 febbraio perché si amano e vogliono sposarci ma lo faranno a New York, perché – come recita un loro cartello – “le leggi di questo Paese non lo lasciano fare”. L’Italia non è ancora pronta, triste ammetterlo. Gli italiani sono pronti ad accogliere ogni scandalo nell’indifferenza generale ma non sono pronti a lasciare a persone dello stesso sesso la libera scelta di contrarre o no matrimonio.

Federico e Stefano all’Ariston non si saranno baciati ma, stretti nell’abbraccio di un applauso sincero, hanno lasciato il palco tenendosi per mano, nel gesto più forte e intimo che possa esserci tra due persone che hanno piena fiducia l’uno nell’altra. Fiducia che forse un giorno cambierà qualcosa anche in Italia. Speriamo non sia un giorno troppo lontano.

di Giuseppina Amalia Spampanato