Pino Daniele – Il Tempo Resterà è il titolo del docufilm che arriva nelle sale dei cinema italiani a due anni dalla perdita del grande musicista napoletano, scomparso il 4 gennaio del 2015.
Il film diretto da Giorgio Verdelli ripercorre, in un viaggio lungo tutta la sua musica, i concerti e la vita del grande Pino Daniele con una vasta serie di testimonianze, performance musicali e immagini, molte delle quali ancora inedite.
Chitarrista di formazione blues, tra gli anni settanta e ottanta, è stato uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano e ha collaborato con numerosi artisti di prestigio tra i quali Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Ralph Towner, Yellowjackets, Mike Mainieri, Danilo Rea e Mel Collins. Ha suonato su molti palcoscenici di rilievo come al Festival di Varadero a Cuba e al teatro Olympia di Parigi e ha collaborato con artisti di fama internazionale come PatMetheny, Eric Clapton, Chick Corea, Robert Randolph e JoeBonamassa.
La pellicola, distribuita da Nexo Digital e prodotta da Sudovest con Rai Cinema, verrà proiettata in 300 sale italiane, il 20, 21 e 22 marzo prossimi, con un’anteprima assoluta domenica 19 marzo, giorno del compleanno di Pino Daniele, al Teatro San Carlo di Napoli. Le scene si dipanano attraverso un unico filo conduttore che è rappresentato dalla stessa voce dell’artista partenopeo con il contributo di Claudio Amendola. Nel documentario si ritrova la sua tecnica strumentale e compositiva, influenzata dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, dal chitarrista George Benson e soprattutto dal genere blues, in una sintesi fra elementi musicali e linguistici diversi tra loro, interpretati con vena del tutto personale e creativa.
Sono molti i musicisti che partecipano al film, da Eric Clapton agli storici collaboratori di Pino Daniele fino al rapper Clementino.
Pino Daniele – Il Tempo Resterà è stato riconosciuto come film di interesse culturale nazionale e indicato come Progetto Speciale dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo.
di Monica Guido