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Emma Dante

Un intenso ritratto della regista palermitana

Palermitana, classe 1967, Emma Dante fino a poco tempo fa aveva riscosso successo in tutto il mondo fuorché nella sua Palermo. Ora, finalmente, ha trionfato anche nella sua città natale al teatro Massimo con l’opera lirica, Feuersnot, che ha raccolto ben dieci minuti di applausi. L’opera, un frutto acerbo del grande Strauss, è stata volutamente affidata alla Dante affinché la rivisitasse con il suo sperimentalismo.

Un’operazione difficile per sua prima regia al Massimo, eppure riuscitissima. In un palcoscenico aperto, con sedie sospese a mezz’aria, si muovono gli attori della compagnia Sud Costa Occidentale, da lei fondata nel 1999. Il 22 Gennaio, invece,  ha esordito al teatro Mercadante di Napoli con un nuovo spettacolo, Le sorelle Macaluso, che è rimasto in scena fino a domenica 26. In questo lavoro si fondono tutti i temi più cari alla Dante: amore e sopraffazione, ossessione e slancio angelico. Protagoniste sono sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che nel giorno del funerale di una di loro si fermano per ripensare alla loro storia: «Uno stormo di uccelli che partecipano al proprio funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte. Nel confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano…».

Così spiega la regista in un articolo-intervista al «Corriere del Mezzogiorno». In realtà, non c’è una trama ben precisa ma lo spettacolo è una sorta di flusso di emozioni, ricordi, sogni, sentimenti che si intrecciano sulla scena in bilico tra vita e morte. Sempre alla ricerca di chiavi di lettura anti-convenzionali, la Dante supera sé stessa ne Le sorelle Macaluso perché  trasforma la rabbia e il grido di dolore del distacco tra morti e vivi in un tenero abbraccio, in una carezza delicata come un soffio. Soddisfatta della performance delle attrici, è già pronta a trasformare lo spettacolo in un film. Del resto dopo il successo ottenuto a Venezia con Via Castellana Bandiera, c’era da aspettarselo. 

Chiara Selleri