Cari amici, ora che le feste natalizie sono passate, siamo tutti coinvolti nell’annoso problema: il costume da bagno che dovremo indossare tra qualche mese…
Come conciliare tanta golosità, tanta voglia di dolce e non aumentare il delta già in esplosione, dopo il susseguirsi dei veglioni per le feste di fine d’anno?
Una soluzione io l’avrei, con un dolce inventato da mia sorella Daniela, da sempre inveterata salutista, amante di frutta secca e di cibi genuini.
Gettonatissima nelle serate natalizie e presente in un’ ampia gamma di leccornie, la frutta 
secca lipidica comprende una svariata classe di alimenti, accumunati da un elevato potere energetico. Tanti nutrizionisti consigliano di consumarne una piccola quantità giornalmente, perché sono degli ottimi antiradicali; per questa ragione con piacere vi trasmetto questo dessert. È un dolce che risulta gradevolissimo, molto particolare ed allo stesso tempo colmo di prodotti sani, affatto deleteri sulla bilancia, né tanto meno per il colesterolo, la glicemia oppure i trigliceridi!
Buona degustazione, accompagnandolo con un buon liquoroso, per esempio un Passito di Pantelleria oppure perché no all’ora del té!
Ingredienti
300g di farina di avena
1/2 bicchiere di olio di semi
2 yogurt magri o ai cereali
1 bustina di vanillina
scorza di un limone grattata
4 uova intere
150g di zucchero
2 mele golden o renette
1 busta di lievito per dolci
Uvetta di corinto, pinoli, noci, mandorle, datteri, fichi secchi e/o altri avanzi vari di frutta secca!
La quantità dipende dai gusti…
Preparazione
A – Montate a neve la chiara delle uova.
B – Montare i rossi con lo zucchero e poi miscelare A e B.
Aggiungere quindi la farina di avena, la vanillina, la scorza di limone, l’olio, lo yogurt e la bustina di lievito. Mescolare bene. Aggiungere infine le mele tagliate a piccoli pezzi, la frutta secca e mescolare.
Versate il composto in una teglia foderata con la carta da forno (per evitare burro e farina…).
Infornare per circa 40 minuti a 180 gradi.
Una volta sfornata, cospargere lo zucchero a velo e degustare con un buon vino da dessert.
di Anna Allemand d’Alessandro