non c'è libertà senza passione!

Con le belle giornate perché non concedersi una bella amatriciana, oppure una bella  gricia  e che differenza c’è tra questi due piatti ?

Cari amici, per questo nostro appuntamento primaverile, ho deciso di parlarvi di un piatto che tutti avete certamente gustato, in particolare se siete dell’Italia centrale.
A risolvere « l’ardua sentenza »non furono i posteri, bensì il mio carissimo Giulio.

Vi domanderete di chi si tratti, ebbene Giulio è un cugino germano che porto nel cuore, che non vedo e non sento per anni, ma che quando poi posso chiamarlo il tempo sembra non essere mai trascorso… Nonostante oramai siamo degli adulti conclamati, non posso dimenticare aneddoti legati all’infanzia o all’adolescenza del simpaticissimo consanguineo …

Lui ti diceva cose con un candore disarmante, ti descriveva situazioni con una lucida obbiettività, ci lasciava sconquassati, attoniti, ma lo scroscio di risate era inevitabile.

Per esempio ricordo quando mia zia Paola lo accompagnava a scuola con una fiat cinquecento degli anni sessanta, non essendo più recentissima la « berlina ruggiva allegramente »… Giulio stanco e vergognoso della vettura non più alla moda, si lamentava con sua madre esigendo un veicolo più moderno da esibire con i compagni. Una volta sbottò dicendo :«   Non è possibile continuare della sorta, questa macchina va sostiutuita con una nuova oppure, oppure »… mia zia, conosciuta in famiglia per la risposta lesta, gli rispose « Oppure vai a scuola a piedi ! » l’arzillo cuginetto non si perse d’animo e ribatté alla madre dicendo «  Mamma, effettivente fa il fracasso di una spider ! »
La simpatia lo caratterizza ed ora passati i quarant’anni resta incontestabilmente una delle sue tante qualità.
Discutendo di cucina mi ha parlato dell’amatriciana, di come la cucinava, degli ingredienti principali con cui la si prepara.
Non essendo mai andata ad Amatrice, mi ero sempre limitata a gustarla in ristoranti o trattorie che ne davano una versione riveduta e corretta !
L’avevo sempre gustata con parmigiano reggiano, invece la si condisce con pecorino romano, con la la pancetta,invece del guanciale, vi lascio scoprire la differenza tra queste due parti completamente diverse del maiale… L’una nella pancia e l’altra nella guancia !
E ancora che differenza tra l’amatriciana tradizionale e la gricia, le due ricette sono molto simili, salvo che nella matriciana si aggiunge del pomodoro.

Gricia
ingredienti: pecorino romano, guanciale , olio e pepe e naturalmente i bucatini.
Il guanciale va tagliato a fette spesse circa mezzo centimetro che poi, a loro volta, verranno tagliate a cubetti. Mettere i cubetti a soffriggere in una padella con un cucchiaio di olio fino a quando non siano un po’ rosolati.
Poi prendere la pasta appena scolata e  versarla nella padella aggiungendo  pecorino in abbondanza  mescolare il tutto cospargendo di pepe a seconda del gusto di ciascuno.

L’Amatriciana
È praticamente identica alla gricia. Far cuocere il guanciale nella padella con l’olio come per la gricia, nel frattempo far soffriggere il pomodoro in un’ altra padella e poi completare la cottura del guanciale con quella della salsa. Anche qui pecorino (un po’ meno della gricia) e pepe da amalgamare quando versi la pasta già scolata nella padella con il sughetto.

Con il il Forno di Freisa D’Asti  si può realizzare un fantastico abbinamento.

di Anna Allemand d’Alessandro